World Bartender Day
Anime senza orari, a difesa dei sorrisi e nemici dell’eccesso. Artisti delle novità, custodi di abitudini e ricette del passato, tramandate con la responsabilità di un sapere prezioso. Scienziati del distillato e chimici dell’atmosfera perfetta, di quelle che non hanno una formula esatta perché ogni volta diversa, con l’unica vera costante di un buon cocktail nel bicchiere. Confessori con maniche arrotolate e psicologi con lo sgabello al posto del lettino, tanto più talentuosi quanto più silenziosi e parchi di commenti o consigli. Padroni di una casa sempre aperta, amici e per questo rigidi quando c’è da esserlo, che si tratti di mantenere i toni o (non) bere un altro giro. Bartender, o aspiranti tali, questo giorno è vostro.
Bartender si nasce: il fremito delle dita e l’entusiasmo delle idee sono compagni di vita di chiunque decida poi di rispondere alla chiamata dell’essere osti. L’appagamento naturale di potersi riconoscere nel benessere e nella serenità degli ospiti, la soddisfazione esausta di chi a luci spente può dire di aver aiutato anche una sola delle persone ricevute quella sera, a vivere meglio. E la coscienza solida di chi raggiunge riconoscimenti e stima, sulla carta, nelle tasche ma ancor più negli occhi dei colleghi: la comunità dei bartender si alimenta con la bontà sincera di chi è contento nel vedere un compagno di linea portare avanti il messaggio condiviso del buon bere e dello star bene.
Bartender si diventa: il fuoco che arde dentro, per divampare, potrebbe aver bisogno di un leggerissimo soffio, mosso da tecnica, buone maniere e conoscenza. Il bancone è una calamita di storie ed esperienze, si può esserne attratti e al tempo stesso spaventati; si troveranno altri bartender, come la squadra di Campari Academy, che sapranno essere mentori, insegnanti e fonti di ispirazione, perché a loro volta avranno di certo appreso e osservato da maestri prima di loro. L’arte dell’ospitalità si conserva in un testimone che aspetta per essere trasmesso a chi, come voi, crede nel potere dell’accoglienza e nella possibilità di migliorarla (e migliorarsi) ogni giorno di più. E l’universo del bar vive l’infinita ricchezza di non avere confini: ingredienti, nozioni, abitudini, sono le stesse ovunque, eppure cambiano a ogni latitudine. Un bartender in realtà non smette mai di formarsi, e si nutre della passione che spinge i suoi stessi colleghi a spiegare e raccontare, come in una comunità che si allarga in ogni nazione del mondo.
Bartender si vive: è una causa a cui si dedicano sogni, notti e sentimenti, all’insegna dello scambio e dell’integrità. La miscelazione, in realtà tassello minuscolo e fondamentale dello straordinario mosaico dell’hospitality, è uno stile di vita liquido, che scorre e si modella a seconda degli usi e dei tempi; sarà sempre il momento adatto per creare, migliorare e accogliere, sarà sempre necessario serrare i denti di fronte a chi non apprezza o sostiene la professionalità. Sarà sempre l’occasione giusta per ricordare che al bancone di un bar sono nate avventure d’amore senza confini, terminate guerre d’armi e ideali, costruiti i progetti e i viaggi che hanno segnato le esistenze. Sarà sempre un buon giorno per ricordare che le mani e la mente dei bartender di tutto il pianeta, hanno in qualche modo contribuito a migliorare il corso della storia, più di una volta.
Bartender, oggi è il vostro giorno: festeggiatelo come sapere fare meglio, dispensando accoglienza, versando amore e miscelando le vostre visioni. Salute.
Articolo a cura di Carlo Carnevale